Cosa penso

Questa pagina è dedicata ai miei scritti. Che si tratti di contenuti informativi e formativi sulla comunicazione o di testi più spensierati, ho ritenuto di pubblicarli in questa sezione dividendoli, per meglio inquadrarli, in categorie. Comunicazione, Racconti ed Editoriale mi consentono di mettere nero su bianco ciò che penso. Non ho la pretesa che possano piacere a tutti coloro che si soffermano a leggerli. A tal proposito aggiungo che ogni commento produttivo sarà bene accetto. Buona lettura.

Arrediamo con le immagini divertendoci

L’arte visiva è parte della storia umana fin dall’alba dei tempi.

Sarà capitato anche a te di vedere le immagini di graffiti nelle diverse parti del mondo, durante i tuoi viaggi, giusto?

Grazie ad una caratteristica che possediamo da sempre, ovvero l’astrazione, continuiamo a sviluppare e ricercare idee nuove e appaganti nell’arte pittorica, scultorea, architettonica e ai giorni nostri, sempre più, nei confronti dell’arredamento degli ambienti in cui viviamo.

Lo sviluppo di nuove tecnologie, affiancato alla maggiore conoscenza degli strumenti e dei prodotti grafici, ci consente oggi, di poter disporre di stampe di buona qualità, in poco tempo e a costi relativamente modici.

Questa “democratizzazione” dell’arte visiva ha permesso a tutti noi di personalizzare sempre più gli ambienti di lavoro e le dimore in cui viviamo, rendendo gli spazi molto più “nostri”, infinitamente più “intimi”.

L’arte di arredare e decorare passa attraverso la continua sperimentazione di nuove forme di abbinamento dei vari materiali da stampare non solo perché il mercato è sempre più esigente ma proprio perché noi stessi lo siamo sempre più.

I materiali più utilizzati per il supporto delle immagini sono il forex, il legno, il plexiglass e l’alluminio dibond.

La stampa su tali supporti avviene in modo diretto con tecnologia Latex, a solventi o ad acqua.

Questi tipi di stampe ti permettono di avere una buona qualità del prodotto finito anche se per alcune immagini o fotografie è necessario l’uso di un particolare materiale.

Ti svelo quale: la Carta Fotografica.

La carta fotografica è un supporto particolare trattato su un lato con una emulsione, che le permette di reagire quando è colpita da fasci di luce, creando tutte quelle sfumature e lucentezze che tanto ci piacciono.

Questa caratteristica la rende particolarmente adatta a far risaltare i minimi particolari della fotografia stessa.

Considera che oggi è diventato facilissimo persino stampare le foto dallo smartphone e dalla fotocamera in maniera personale.

Basta fornirsi di una stampante portatile, compatta e ultra facile da usare. Ce ne sono tantissime in commercio.

Personalmente utilizzo la Canon Selphy CP1200 e ottengo delle stampe davvero molto carine. Se ti interessa puoi trovarla cliccando qui. Te la consiglio. Ti divertirai anche tu 😉

Ti dirò, e mi pare evidente, che in base all’ambiente da arredare bisognerà scegliere il tipo di supporto più adatto.

Concorderai con me che un paesaggio di montagna, ad esempio, posizionato sulla parete di un soggiorno classico, verrà enfatizzato da carta fotografica su pioppo multistrato, così come un paesaggio marino, da esporre su una parete di un soggiorno moderno, riceverà lucentezza grazie alla stampa su plexiglass.

Con un po’ di lavoro e tanta fantasia potrai ottenere risultati davvero soddisfacenti.

Tempo fa ho realizzato un’intera parete di una casa al mare, completamente bianca, unendo diverse fotografie, stampate su tela con cornici a giorno, col medesimo formato, raffiguranti tutte paesaggi marini e particolari ben messi in evidenza. Ne è venuto fuori un lavoro da incanto del quale, sia io che il mio client, siamo restati ampiamente soddisfatti.

Non c’è limite alla tua fantasia.

Giornate in Albania

0409161co copiaLa mia vacanza è stata così sorprendentemente bella e rilassante da meritarsi, una volta catapultata nel caos della quotidianità, un angolo, neanche piccolo a dirla tutta, fisso nella mente.

Rivedo i luoghi a me prima sconosciuti, le montagne lussureggianti della zona a nord, brulle via via che scendo verso Sud, i fiumi colmi d’acqua, il mare cristallino, all’orizzonte Corfù e… sospiro grata alla vita per avermi dato l’opportunità di conoscere questa realtà.

Albania, una terra impervia, dal fascino indiscusso, tutta da scoprire.

Dopo cinque ore di navigazione approdo a Valona. Il primo approccio mi lascia senza parole. Numerosi sono i cantieri aperti sul lungomare e tanti gli uomini al lavoro, in continuo movimento!

L’attività è frenetica e i mezzi numerosi. L’aria è frizzante, quasi a dirmi: “Svegliati! Qui non si dorme!”

Non dormo, tranquilli. Sono intenzionata a vivere intensamente ogni minuto che questa vacanza mi regalerà.

Scelgo di percorrere la litoranea che mi condurrà a Saranda, centoventi chilometri di saliscendi e tornanti, tra le montagne a picco sul mare. La vista è mozzafiato e sono numerose le soste che mi vedono con la mia reflex in mano, pronta a scattare immagini per non dimenticare nulla, proprio nulla.

Ci sono volute cinque ore d’auto ma ne è valsa la pena.

Giunta a Saranda, fortunatamente, trovo subito l’appartamento prenotato on line ma devo convenire che, se anche non avessi prenotato, qui c’è una tale offerta di dhoma-plazhi e sicuramente, non mi sarebbe stato difficile trovare alloggio.

L’appartamento non è male. Arredato anni ’70 e pulitissimo. La titolare, accompagnata costantemente dalla figlia minore che traduce dall’inglese, davvero molto gentile e disponibile.

Ho un balconcino che si affaccia sul mare e sulla spiaggia di Saranda, attrezzata e, come nelle migliori delle tradizioni, fornita di music-bar.

C’è un’aria allegra qui e la gente che, di primo acchito, può sembrare rude, ti sorride subito al tuo primo accenno. Anche quelli che suonano il clacson se hai qualche dubbio al volante, lo fanno ridendo “sotto i baffi”… All’inizio può darti anche fastidio ma quando ti rendi conto che ti prendono in giro non ci fai più caso.

Le giornate trascorrono veloci tra mare ed escursioni varie.

Ho scoperto una spiaggia bellissima, molto particolare. Una lingua di sabbia lunga parecchie centinaia di metri si staglia lungo il mare da un lato, e per molto meno lungo la foce di un fiume che incontra il mare.

Sull’acqua salata si forma una patina che a prima vista può sembrare olio ma è, in realtà, l’incontro dell’acqua salata, un tantino più calda, con la dolce, freddissima.

Bella sensazione fare il bagno in mare per poi immergersi nell’acqua gelida del fiume! Bella e tonificante!

Approfitto di un pomeriggio leggermente velato per visitare il Parco Nazionale di Butrinto, scoprendo con grande gioia e un pizzico di vanità che molti dei monumenti visitabili nella città – porto antico sono stati scoperti dalla Missione Archeologica Italiana, diretta da Luigi Maria Ugolini, il quale ha lavorato per quasi undici anni nell’opera di scavo, ovvero dal 1928 al 1939.

Incamminandosi per i sentieri tracciati del Parco si ha la possibilità di ripercorrere un viaggio straordinario, lungo le epoche della storia, le cui origini risalgono all’ VIII secolo a.C.

La città di un tempo rappresenta un’esperienza unica di cultura e civiltà ellenistica, romana bizantina, veneziana e ottomana.

Non posso non ammirare la Torre Veneziana costruita nel XV e XVI secolo, così come le Terme Romane del II secolo d.C, la Casa cittadina romana, il Battistero del VI secolo con pavimento rivestito di mosaici e la Grande Basilica e la Porta sul Lago e… Non vi svelo altro. Un posto così va soltanto visitato e vissuto in silenzio per godere al massimo delle sensazioni uniche che trasmette.

Se il Parco Nazionale di Butrinto va visitato non si può non visitare Siri I Kalter, l’Occhio Blu. Vi dico di cosa si tratta. E’ una piccola laguna, di circa un paio di metri di diametro e profonda una sessantina di metri, formata da 18 sorgenti sotterranee, dall’incredibile combinazione di colori che vanno dal verde al blu.

Distante da Saranda una ventina di chilometri circa, sulla strada per Tepelene e Gjirokastra, Siri I Kalter si trova immerso in una foresta lussureggiante.

Il posto ha diverse strutture ricettive tra cui alcuni bungalow per chi desiderasse trascorrere la notte.

Personalmente la cosa mi lascia indifferente. Il mio scopo è principalmente quello di scattare immagini e…non lo indovinerete mai…ebbene sì…di immergermi nelle gelide acque della laguna. Cosa che ho fatto! Per ben tre volte! 12° che mi hanno letteralmente rigenerata! Una meraviglia assolutamente da provare! Consigliatissima!

Consigliati sono anche i piatti a base di pesce freschissimo che puoi gustare a prezzi irrisori. Per quel che mi riguarda ho mangiato benissimo al “LaYo’S” un ristorante sulla strada principale, dotato di aria condizionata all’interno, dove peraltro è vietato fumare, e di un’ampia veranda all’esterno. Accettano la presenza dei cani e sono forniti di rete wi-fi.

Anche Saranda si caratterizza per i numerosi cantieri aperti ma ciò che salta subito all’occhio è la compresenza di palazzi nuovissimi e case antiche, così come all’interno delle stesse case, a più piani, la rifinitura, per esempio, di due piani su tre.

Le strade, in pendenza e quasi sempre sterrate, giustificano i numerosi “Gomisteri”, gommisti e “Lavazho”, lavaggi d’auto. Vi starete chiedendo perché. Ci ho messo un po’ per capirlo ma sono arrivata alla conclusione che a causa di una tale viabilità le gomme spesso si taglino e le auto vadano lavate a causa della polvere che si solleva. Per la verità ho avuto la netta sensazione che per gli uomini albanesi le auto siano uno status simbol, particolarmente se nere e tedesche, che loro, noncuranti, fanno sfrecciare a grande velocità sia sulle strade asfaltate che sugli sterrati. Da qui ecco giustificati i vari “gomisteri” e “lavazho”!

Sono soddisfatta di questa vacanza che consiglio vivamente a chi, come me, è alla continua ricerca di posti dal fascino particolare, posti che fai fatica a lasciare e che ti restano dentro, una volta rientrati a casa.

Di recente mi hanno detto: “…meglio correre e viaggiare”.

Confermo! 😉

Litoranea che da Valona mi porterà a Saranda

Siri i Kalter con le sue acque gelide sulla strada tra Tepelene e Gjirokastra

Siri i Kalter – L’occhio blu

Terme Romane presso il Parco Nazionale di Butrinto

Battistero con pavimento in mosaico

In basso a destra la lunga lingua di sabbia tra il lago e il mare presso Saranda